domenica 24 gennaio 2016

A proposito di Motiva-Azione!!!


Che cos’è che fa sì che un atleta pratichi uno sport? Anzi, che lo pratichi con costanza e determinazione, che venga in campo sotto la pioggia e il freddo, o sotto il sole che gli cuoce il cervello, anzi di più, che non riesca a stare lontano dal campo nemmeno infortunato, o arrabbiato, o deluso?

Indubbiamente la motivazione risulta fondamentale, unita ad un altro importante elemento che è il divertimento, ma in realtà che cos’è la motivazione e come si può allenare? Ebbene sì, l’ho proprio detto: la motivazione si può insegnare, sviluppare, allenare, proprio come si fa con le capacità tecniche e fisiche…ma andiamo per ordine.


Le ricerche scientifiche ci insegnano che motivati si nasce. La motivazione è una spinta che orienta il comportamento di un soggetto dopo che ha avvertito un bisogno. Il soggetto sente il desiderio di soddisfarlo e parte la motivazione che lo spinge a trovare un modo per appagarlo. Lineare e semplice.
Fin dalla nascita soddisfiamo bisogni  essenziali di sopravvivenza, ma anche bisogni che soddisfano semplicemente il nostro benessere, come per esempio il “need for competence”, l’esigenza di qualsiasi soggetto di mettere alla prova le proprie competenze. Se non soddisfatto, questo bisogno può portare a conseguenze fisiche e psichiche spiacevoli, ed è per questo che proviamo e riproviamo, che cerchiamo e ci inventiamo, che agiamo per migliorarci.

L’attività sportiva è sicuramente una bella palestra per affinare le capacità motivazionali: permette ai bambini di mettersi alla prova, di divertirsi, di migliorarsi, di sentirsi motivati ad apprendere e ad agire per fare sempre meglio… Eppure non tutti i bambini sembrano motivati in campo… Com’è possibile se è insito in loro il desiderio di apprendere e fare bene?

Come tutte le cose, la motivazione ha il suo opposto, il suo lato oscuro, il rovescio della medaglia, che si chiama noia… Se un bambino è motivato si attiva e si diverte, ma se è annoiato semplicemente si disattiva…
In effetti il desiderio da solo non basta perché un bambino senta la spinta ad agire. Perché questa formidabile forza a migliorarsi prenda vita è necessario che ciò che sta intorno al piccolo atleta faccia la sua parte… Perché un bambino senta forte e chiara la voglia di imparare abbiamo bisogno di diversi fattori, il primo dei quali è l’ambiente che lo circonda, il quale deve stimolarlo nel modo migliore possibile.
Se questo avviene, il bambino sarà felice di imparare cose nuove, mettersi alla prova e porre tutta l’attenzione in quello che sta facendo. Non serviranno palloncini o il campo a festa: basterà un ambiente che lo stimoli nel modo più semplice, coerente e chiaro possibile. Un ambiente stabile e sicuro, che lo faccia sentire a suo agio, stimolato, positivo, curioso, eccitato ma anche mentalmente rilassato. Un ambiente stimolante ma non pressante, un ambiente tutto da costruire per allenare i bambini alla motivazione.

A questo punto vale la pena parlare anche degli altri fattori che stimolano la motivazione, o di quali sono le differenze tra motivazione interna ed esterna, o ancora di quali strategie possono essere utilizzate per stimolare un apprendimento attivo e costruttivo nei vostri giovani atleti.

Per tutto questo ci rileggiamo nella prossima uscita, ma intanto varrebbe la pena riflettere e osservare un poco i vostri piccoli sportivi… I bambini sembrano divertirsi mentre imparano? Sono abbastanza sereni? Partecipano attivamente all’apprendimento? Se sì, ottimo lavoro, complimenti!! Ma se avete qualche dubbio, magari di poter fare ancora meglio per il loro livello di motivazione, chiedetevi cosa potete modificare o come potete svolgere l’allenamento per renderlo ai loro occhi (e al loro cuore) più motivante. Divertitevi a provare, a creare, a sperimentare e, visto che ci siamo, buona motivazione anche a voi…



Micaela Deguidi

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