martedì 23 febbraio 2016

Ma lo stress è negativo o positivo?

Quando espongo la lezione sullo stress a scuola, parto sempre facendo una domanda ai miei studenti: “Secondo voi, lo stress è una cosa negativa o positiva?” Quasi tutti mi rispondono che lo stress è una cosa negativa, e coloro che si fanno vedere dubbiosi temo lo facciano più perché pensano che la mia sia una domanda trabocchetto che per convinzione…

Nella nostra cultura ci trasmettiamo socialmente l’idea che lo stress sia una cosa brutta, cattiva, che ci fa star male, che viene dall’esterno e su cui abbiamo un relativo controllo: arriva l’evento stressante e pesante, e noi cerchiamo di resistere più che possiamo…

Lo stress invece è semplicemente uno stimolo che ci offre l’ambiente, e come tale non è né negativo né positivo. Di questi stimoli, come ho accennato parlando di motivazione (vedi il “need for competence”) ne abbiamo bisogno per sopravvivere. Sono le richieste dell’ambiente che ci mettono in moto quei meccanismi di risoluzione delle situazioni che ci fanno crescere e migliorare.

domenica 21 febbraio 2016

E' l'ottimismo che ti fa correre di più dopo una sconfitta

Matt Biondi
Alle Olimpiadi di Seul nel lontano 1988, dopo le prime due gare di nuoto del promettente atleta americano Matt Biondi, nessuno avrebbe puntato su di lui per le successive cinque gare. L’atleta di talento era stato selezionato e preparato con cura per ripetere ed eguagliare le prestazioni eccezionali di Mark Spitz alle Olimpiadi del 1972: vincere sette medaglie d’oro olimpiche in una stessa edizione. Ma Biondi, vuoi per la tensione, vuoi per le aspettative elevate, vuoi per i riflettori troppo luminosi puntati su di lui, ottenne un deludente terzo posto nella prima gara e perse malamente l’oro nella seconda, rilassandosi troppo nella fase finale, dimostrando così molta umanità.

Nessuno si risparmiò nel manifestare la propria delusione per le prestazioni di questa stella promettente del nuoto: i giornalisti si accanirono, gli americani disapprovarono, gli allenatori nascosero la delusione dentro il silenzio. Ma c’era un uomo tranquillo seduto sulla sua poltrona di casa, rilassato e assolutamente sicuro che Matt ce l’avrebbe fatta: avrebbe reagito al fallimento tirando fuori i suoi migliori risultati e vincendo le successive cinque gare d’oro olimpico.

E SE IL TUO SOLITO AVVERSARIO DIVENTASSE IL TUO MIGLIOR COMPAGNO DI SQUADRA? In questi giorni si disputa, in Svizzera, la Laver C...